Friday, 27 August 2010

A Cremona danneggiata l' auto di un nostalgico. Alla commemorazione presente la figlia di Farinacci

Messa per Mussolini, contestano gli autonomi

L' area presidiata dalle forze dell' ordine. Il vescovo ha vietato di celebrare la funzione a un prete lefevriano

CREMONA
- La celebrazione religiosa di ieri nel cimitero di Cremona promossa dalle organizzazioni neofasciste per ricordare Mussolini, giustiziato i l 28 aprile di sessant' anni fa, poteva finire peggio per l' annunciata contromanifestazione degli autonomi. L' imponente schieramento delle forze dell' ordine ha impedito gravi disordini e i contestatori si sono dovuti accontentare di lanciare qualche petardo e danneggiare l' auto di un nostalgico. La cerimonia, come ogni anno, ha voluto commemorare anche Roberto Farinacci, « ras » di Cremona e fedelissimo del Duce, sepolto proprio nel cimitero cittadino e per questo era presente la figlia Adriana. Ad attizzare le polemiche già la vigilia su un quotidiano era comparso il seguente necrologio: « Muoiono gli uomini, non le idee: camerata Benito Mussolini, presente ! I fascisti cremonesi ricordano nel tuo nome i camerati assassinati » . Per evitare incidenti il sindaco Gian Carlo Corada aveva vietato durante la celebrazione l' esposizione di simboli del regime. Verso le ore 16 una ventina di persone, tra simpatizzanti e re duci, compresi alcuni che hanno militato nella Repubblica sociale, si sono ritrovati, tutti in camicia nera, al luogo previsto per la messa di suffragio. La funzione, in un primo tempo, doveva essere celebrata da don Giulio Tam, un prete lefevriano sospeso « adivinis » , cultore delle memorie di Mussolini e vicino ad Alternativa sociale, il partito della nipote del Duce. Ma il vescovo Dante Lafranconi ha posto il veto e così il compito è stato affidato al cappellano del camposanto, don Oreste Mori. La celebrazione si è svolta senza particolari problemi con le forze dell' ordine a blindare tutta l' area. Ma quando sulla tomba di Farinacci e su quella dedicata ai caduti della Rsi sono state deposte corone di fiori, « ricordo dei camerati cremonesi » , ai cancelli si è presentato un gruppo di un centinaio di autonomi cantando cori e slogan antifascisti. Poi sono stati lanciati dei petardi e, come risposta, dopo la benedizione del sacerdote, i nostalgici attraverso un registratore, hanno diffuso le note di " Battaglione M.", uno degli inni più conosciuti del ventennio. Il momento di maggiore tensione più tardi quando, ancora all' interno del cimitero, ha tenuto la commemorazione Arturo Seidenari, 70 anni, figlio di un consigliere del Duce. Alcuni autonomi, armati di bastoni, si sono avvicinati alla sua auto, parcheggiata davanti al cancello, ne hanno divelto gli specchietti, sfondato i vetri e, staccata dalla carrozzeria l' aquila mussoliniana, l' hanno fatta a pezzi. Il gruppetto, per lo più giovani dei centri sociali, si è poi dileguato ma grazie alle telecamere, la polizia è riuscita a fermare e identificare gli autori della bravata che rischiano la denuncia per danneggiamento. L' anziano neofascista, salendo sulla vettura e accendendo il motore, si è però quasi scusato con gli uomini della questura: « Oggi non posso proprio venire a denunciare quanto è successo » . Più tardi a Parma, infatti, lo aspettava un altro raduno di camicie nere. La scheda IL NECROLOGIO Il 28 aprile su un quotidiano è comparso un necrologio in ricordo del Duce: « Muoiono gli uomini, non le idee: camerata Benito Mussolini, presente! I fascisti cremonesi ricordano nel tuo nome i camerati assassinati » IL SINDACO Il sindaco Gian Carlo Corada ha vietato l' esposizione di simboli o immagini fasciste durante la messa. Ieri erano presenti bandiere della Rsi e camicie nere LA MESSA Il vescovo Dante Lafranconi ha proibito al prete lefevriano Giulio Tam, vicino ad Alternativa Sociale, di celebrare messa. Il compito è stato svolto dal cappellano del cimitero

Silla Andrea

Pagina 53
(1 maggio 2005) - Corriere della Sera

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