Friday, 27 August 2010

DON TAM DICE MESSA PER MUSSOLINI

ELEZIONI 2004. RITORNI & DEBUTTI. Sospeso a divinis e scomunicato, è stato espulso anche dalla confraternita di Lefebvre: «Ma il vero disobbediente è il Papa»

Don Tam: «La mia tonaca? Una camicia nera taglia XXL»


Dice messa per Mussolini e corre alle Europee con la nipote Alessandra. «Rosario e manganello» il suo motto anti-Islam

«E adesso per gli islamici / adesso arriva il bello / Rosario e manganello! / Rosario e manganello!». Se la gode, Giulio Maria Tam, il «prete» che dice messa per Benito Mussolini e si candida alle Europee con sua nipote Alessandra, a veder l' effetto che fa canticchiando sull' aria di Papaveri e papere la sua canzonetta catto-fascista: «E' bella o no?». Ride. Fa l' occhiolino. Appioppa una pacca sulle spalle da stendere un bue. E riparte sull' aria di Aveva un bavero con un' altra strofetta delle sue: «Lui col turbante color zafferano / lei col chador color ciclamino / fin dalla Mecca a Lodi e a Milano / per conquistare la nostra società!». Zia Angela Maria, a vederlo, sarebbe proprio orgogliosa. Terziaria domenicana, aveva dedicato la vita a Dio e al Duce, faceva l' ausiliaria nella Repubblica di Salò e venne fucilata alla fine della guerra («senza processo») dai partigiani. Così come vennero fucilati parte dei suoi «eroi». Preti neri come don Gino Artini, don Angelo Baroni, fra Galdino, don Alberico Manetti, don Antonio Bruzzesi, fra Ginepro da Pompeiana. O don Ettore Civati, centurione della Milizia, volontario in Albania, podestà in Valtellina e fascista così fascista da finire spretato e diventare funzionario del Minculpop. O su tutti don Tullio Calcagno, il prete scismatico che teorizzò una sua idea di cattolicesimo fascista, diede vita alla rivista Crociata italica, finì sospeso a divinis e scomunicato ed arrivò a un punto tale di rottura con la Chiesa che, davanti al plotone di esecuzione, rifiutò perfino il conforto di un sacerdote. Anche lui, «don» Giulio Maria Tam, in realtà non è «don». Non lo è mai stato. Figlio di un impiegato comunale democristiano, mamma democristiana, un fratello più o meno leghista, un altro deputato alla Regione Lombardia per i Democratici di Sinistra tra i quali è finito con i cristiano-sociali di Pierre Carniti, altri due vagamente di centrodestra, è diventato fascista quando aveva quindici anni ed era già avviato a diventare un colosso di quasi due metri con le spalle a due ante e le mani enormi. Attivista di Alleanza Cattolica, vedeva la Chiesa conciliare come una banda di mollaccioni senza spina dorsale. Va da sé che, quando lo Spirito Santo lo chiamò, lui avvertì la chiamata come un mussoliniano monito: «a noi!». E si andò a rinchiudere nel seminario di Ecône fondato dal vescovo Marcel Lefebvre. Presi i voti (scismatici) nel 1980, ha girato mezzo mondo come missionario dei cattolici ultra-tradizionalisti nemici del Concilio Ecumenico Vaticano II: due anni in Italia, due in Svizzera, due in Messico, due in Spagna, due in Francia... Sempre più duro, sempre più nero. Al punto che quando nel 2000 avvenne il tentativo di un riavvicinamento tra gli eredi del monsignore ultra-tradizionalista e la Chiesa, lui si oppose con tale cocciutaggine da essere buttato fuori dalla Fraternità: era troppo estremista anche per loro. E adesso? «Ho un piccolo priorato a casa mia». Nonostante la sospensione a divinis e la scomunica? «Sono un disobbediente, ma la mia messa è valida. Il problema disciplinare non tocca il valore del sacerdozio. Disobbediente, poi... Disobbediente a chi?». Per lui è il Papa, il vero disobbediente: «Disobbedisce a tutti i papi che l' hanno preceduto. Tranne Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo I, s' intende. Quei modernisti. Liberté, egalité, fraternité: ecco dov' è la radice del male». Nella Rivoluzione Francese? «Ovvio: nella Rivoluzione Francese! Il problema è il relativismo etico. Dal divorzio passi all' aborto, dall' aborto all' eutanasia, dall' eutanasia all' omicidio...». Non starà esagerando? «Per niente: col relativismo sai dove cominci ma non dove finisci. Se tutto è relativo anche l' omicidio può starci». E non andategli a dire che questo Papa tutto pare meno che modernista: «Chi? Karol Wojtyla? Scherziamo? Qualche pseudo-restaurazione c' è stata. Ma solo per gettare polvere negli occhi. Basta guardare Ratzinger». Non dirà che è un progressista! «Si è travestito da tradizionalista per fare meglio la sua parte. Lui è la quinta colonna dei modernisti! La quinta colonna!». I camerati, figurarsi, per lui stravedono. Tanto più da quando ha cominciato a dire in giro, più o meno scherzosamente, che per lui la tonaca «è una camicia nera XXL lunga fino al calcagno». Generoso, si dà a tutti. Celebra messe solenni per l' anima del Capoccione a Predappio. Benedice i fez e i gagliardetti. Si fa fotografare mentre sventola il tricolore nella versione di Salò o addirittura mentre leva il braccio nel saluto romano. Come facevano i preti fascisti che in piazza Venezia, sotto gli occhi del Duce, furono immortalati in una celebre copertina della Domenica del Corriere. Mai un dubbio? Mai. E rinfaccia al Papa di avere chiesto «troppe volte scusa» e lo accusa di avere «baciato il Corano» e non gli perdona di aver sospirato sulla violenza delle Crociate e rifiuta l' ecumenismo e rimpiange la chiesa guerriera che teneva in una mano il Vangelo e nell' altra la spada. E se denuncia l' America per avere aggredito l' Iraq «accendendo un incendio in tutto il Medio Oriente», tuona però che «l' Islam è il nemico, l' Islam è l' invasore, l' Islam è il pericolo per tutta la società occidentale ma a un certo punto viva l' Islam, perché man mano che penetra dentro le nostre città e i nostri Paesi ci costringerà a riscoprire la vera fede. E a difenderla con tutti i mezzi». Ridacchia: «Ma se li immagina i comunisti? Cacciati dalla invasione maomettana saranno costretti a chiedere asilo agli Stati Uniti!». Ma basta adesso, è arrivata la grigliata mista. Maiale, pollo, galletto, manzo, salsiccia mista: «Visto che il Signore ci ha dato tutte queste creature, godiamocele!».E affonda la forchetta con l' appetito di chi sa di avere molto da riempire. Le canzoni, per ora, almeno fino al caffè e alla grappa, possono aspettare: «Col pugnale e con la bomba / nella vita del terrore / quando l' obice rimbomba / non mi trema in petto il cuore!». Gian Antonio Stella

Stella Gian Antonio
CORRIERE DELLA SERA 8-06-2004
Sunday, 5 April 2009BNP deputy leader addresses international fascist rally

Simon Darby-Deputy Leader of BNP greeted by fascist salutes in Milan

The deputy leader of the British National Party has spoken at an international fascist rally alongside a man convicted of a terrorism offence and a convicted Holocaust denier.

Simon Darby claims he addressed a 400-strong audience in Milan today (5 April). Representatives of extreme-right parties in Germany, France, Romania, Hungary and Cyprus were expected to take part in the meeting.

Darby, who flew out to Italy this morning, heads the BNP’s European election candidates’ list for the West Midlands, a region in which the party could win a seat. He has a “Mr Clean” reputation in a party in which many leading activists have criminal convictions, a nazi past or both.

The rally was titled: “Our Europe; Peoples and Traditions Against Banks and Big Powers”, a change from the original, “Our Europe; Peoples and Traditions Against Banks and Usury”. The term “usury” is traditionally used by Nazis against Jews and it may have been altered to avoid accusations of antisemitism.

It had been booked at a major conference centre in Milan, but widespread protests from MEPs and Italian partisan veterans, as well as a 20,000-strong petition forced its move to a private hotel.

The meeting was organised by Forza Nuova, whose leader Roberto Fiore, was convicted in Italy in 1985 for “subversive association” for his involvement in the Armed Revolutionary Nuclei. Two members of that organisation were convicted for the Bologna railway station bombing in August 1980 which killed 85 people, including two British tourists, Catherine Mitchell and John Kolpinski, and left over 200 wounded. It was the biggest postwar terrorist attack in Europe.


Roberto Fiore

Fiore became an MEP after Alessandra Mussolini, granddaughter of the Italian fascist dictator, resigned her seat to take up a post in the Italian government. He has been a friend, financial supporter and political mentor to BNP leader Nick Griffin since 1980, when Fiore arrived in Britain on the run from justice in Italy.

Fiore helped Griffin run the National Front “political soldiers”, described at the time as a “proto-terrorist organisation”. When the political soldiers collapsed, they went on to found a new fascist group, the International Third Position.

Alongside his political activities Fiore amassed a huge fortune through business interests in London and later around the world. They included operating as a slum landlord and exploiting people brought in from eastern Europe, Italy and Spain, whom he passed on to gang masters to work on the land and in food processing plants.

Fiore was also one of the founders of the extremely violent Hammerskins skinhead movement, part of the nazi music and football hooligan gangs responsible for violence on the terraces. They have strong links with one of the most vicious fascist football hooligan gangs in Europe, the Roma Ultras, who recently attacked English football fans, stabbing one. Their most infamous episode was when they unfurled a banner down one side of their home stadium with the words “Jews to Auschwitz”.

Hammerskins members recently marched through Bergamo in northern Italy armed with sticks and metal bars and with helmets on their heads. At their head were Fiore and Father Giulio Tam, a priest revered by Spanish falangistas and Italian fascists, who blessed the FN’s new headquarters in the town. Father Tam was in the audience at the Milan rally.


Don Giulio Tam The Fascist saluting priest

Fiore is closely associated with the Catholic Society of St Pius X, in which Bishop Richard Williamson was a leading light. In January 2009 in a television interview Bishop Williamson denied the existence of the Nazi gas chambers, a statement that caused a scandal when the Pope lifted his longstanding excommunication a week later.

Also in prime position on the platform with Darby was Bruno Gollnisch. An MEP for the French National Front, Gollnisch was given a three-month suspended prison sentence in January 2007 for denying the Holocaust. He was also fined €5,000.

The court, in Lyon, found he had “disputed a crime against humanity” in remarks he made during a news conference in the city in October 2004. Gollnisch, who was chair of the Identity Tradition and Sovereignty far-right official group in the European Parliament, had questioned the number of Jews who died in the Holocaust and said the “existence of the gas chambers is for historians to discuss”.

In April last year, just three days before polling day in the London Assembly election, in which the BNP won one seat, Griffin brought Gollnisch and other European extremists to a private meeting in a South Kensington hotel.

The meeting took place at a time when Griffin, a long-time Jew-hater who has a conviction for race hate, had approached the Jewish community in a bid to form a united front against Muslims, an invitation that the Jewish community firmly rejected.

Euro Fascists Together

Despite the BNP’s anti-EU stance, Griffin is keen to build links with European far-right parties, hoping that if he is elected as an MEP, he will be able to join a far-right bloc. If enough far-right MEPs can put aside their nationalist rivalries and form an official group in the European Parliament, they will benefit from a further €1 million a year on top of their salaries and staffing and expenses allowances. They would also be entitled to committee positions and enhanced speaking rights.

In October Griffin addressed an open-air rally of the Hungarian hardline fascist Jobbik party and its private army heavy mob, the Hungarian Guard, in Budapest. Griffin has been flirting with the Hungarian fascists since May when he met the Jobbik representatives Bela Kovacs and Zoltan Fuzessy in London.

Jobbik, also known as the Movement for a Better Hungary, is strongly anti-Jewish. Although the BNP has courted the Jewish community and denies it is antisemitic, Darby said recently on a radio broadcast that BNP MEPs would welcome cooperation with Jobbik.

A few days after his return from Hungary Griffin was cementing his relationship with the tiny anti-immigration, anti-Muslim and anti-Romani Czech National Party (NS) by addressing its rally to celebrate Czech independence. Griffin’s trip, accompanied by several BNP activists, followed the visit by the NS leader, Petra Edelmannová, to the BNP’s Red White and Blue festival last August.

That Darby has now joined Griffin in linking up with these far-right extremists in Europe shows that the BNP is still an out-and-out fascist and antisemitic party, despite the fine words and smart suits of its leaders.


KIRKLESS UNITY 5-04-2009

FATHER GIULIO TAM NO LONGER A MEMBER OF OCIETY SAINT PIUS X

Fr. Giulio Tam is not a member of Society of Saint Pius X. Fr. Giulio Tam left the society in 2001 according to the FSSPX German website:

In den Medien kursiert augenblicklich eine Fehlmeldung:

"Mit dem Faschistengruß hat der als rechtsextrem bekannte Pater Giulio Tam der erzkonservativen Pius-Bruderschaft (FSSPX) in Italien Aufsehen erregt."Pater Giulio Tam hat die Priesterbruderschaft (FSSPX) aber bereits 2001 verlassen, da unter anderem wegen seiner politischen Ansichten unüberbrückbare Meinungsverschiedenheiten zwischen ihm und seinen Oberen bestanden. Pater Giulio Tam hat die an ihn von den Oberen gestellten Bedingungen nicht erfüllen wollen.Pressedienst der Priesterbruderschaft St. Pius X.

ROMAN CATHOLIC IMPERIALIST

Tuesday, April 28, 2009Fr.
Il lungometraggio «Fratelli d'Italia?» sulle leggi razziali uscirà il 24 aprile

«Scusi, lei sa cos'è il binario 21?»

Giovani discendenti dei deportati della Shoah fermano i passanti: si gira il documentario di Dario Barezzi

«Spaventa il pensiero di quanto potrà accadere fra una ventina d’anni quando tutti i testimoni saranno spariti. Allora i falsari avranno via libera, potranno affermare o negare qualsiasi cosa». Si apre con questa frase di Primo Levi sull’Olocausto il sito Internet www.binario21.org, creato per ricordare il drammatico giorno del 30 gennaio 1944, quando al binario 21 della Stazione Centrale di Milano più di 600 cittadini italiani di religione ebraica, tra cui una quarantina di bambini, furono caricati su un treno e portati nel campo di concentramento di Auschwitz. Una settimana dopo, il 6 febbraio, circa 500 di loro persero la vita nei forni crematori; pochissimi tornarono indietro.

A distanza di oltre 60 anni su quel binario, da cui continuarono a partire «convogli della morte» fino al maggio del 1944, si sta girando «Fratelli d’Italia?», lungometraggio sulle leggi razziali e sulla Shoah prodotto da Moving Image, promosso e finanziato dall’Assessorato alla Cultura della Provincia e destinato alle scuole, ma che potrebbe arrivare anche in tv e nei cinema. Le trattative per la distribuzione sono in corso, per ora l’unica cosa certa è la data di uscita, il prossimo 24 aprile, non a caso alla vigilia della Festa della Liberazione. Iniziate il 23 febbraio, le riprese proseguiranno fino a metà marzo.

A fare da set sia i locali sotterranei del Memoriale della Shoah, sia gli spazi in superficie della Stazione Centrale, freschi di restauro (e quindi riportati com'erano all'epoca) e animati dal consueto via vai di passanti, a tratti coinvolti nell’azione. «Il cast è composto quasi del tutto da discendenti di deportati, giovani che si rivolgono ad altri giovani per condividere l’impegno di far conoscere e di tramandare le vicende legate ai loro cari», spiega il regista Dario Barezzi, videomaker e consulente del reparto di cinematografia scientifica del Cnr di Milano. «L’idea è di mescolare vari tipi di linguaggio, cinematografico, documentaristico, teatrale, senza appoggiarci a una sceneggiatura, ma focalizzando l’attenzione sulle testimonianze dei protagonisti».

«Lei sa che cos’è il binario 21?». In questi giorni gli attori non professionisti del film stanno rivolgendo questa domanda a molte persone di passaggio in stazione. Un espediente narrativo per introdurre i loro racconti, che in un secondo momento saranno montati con immagini di repertorio e filmati d’epoca, con le testimonianze di alcune vittime della Shoah (per esempio Liliana Segre, oggi 78 anni, deportata ad Auschwitz all’età di 13) e con una ricostruzione in 3d dello stesso campo di Auschwitz e dei vagoni su cui venivano trasportati gli ebrei. «In un periodo in cui il negazionismo è dietro l’angolo e in cui persino esponenti della Chiesa arrivano a sostenere che le camere a gas venivano usate per disinfettare – continua Barezzi –, c’è un bisogno terribile di strumenti che aiutino a conservare la memoria di ciò che accadde sotto la dittatura di Hitler, tanto più che i sopravvissuti dell’Olocausto stanno pian piano scomparendo».

Raffaella Oliva

03 marzo 2009(ultima modifica: 09 marzo 2009)

CORRIERE DELLA SERA

DON GIULIO TAM E IL ROSARIO FASCISTA


Don Giulio Tam e il rosario fascista contro l’invasione islamica

PONTEDERA. Un rosario con tanto di benedizione finale «contro l´invasione islamica», preceduto dall´ inno nazionale italiano. L´ha recitato don Giulio Tam (noto anche per avere pregato contro la costruzione di una moschea) davanti a una cinquantina di simpatizzanti di Forza Nuova, che hanno usato riti e simboli cattolici per la battaglia politica contro gli immigrati, mentre corso Matteotti era presidiato da un centinaio di poliziotti e carabinieri. Il tabernacolo con la Madonna, a pochi metri dalla sede del movimento di estrema destra, è stato la prima sosta del sarcerdote invitato per guidare una fiaccolata che è stata vietata dal questore di Pisa per motivi di ordine pubblico.

Shopping blindato ieri, fin dalle quattro del pomeriggio con il centro presidiato dalle forze dell´ordine fino a notte. I giovani dei centri sociali e altri rappresentanti dell´ estrema sinistra e non solo si sono dati a loro volta appuntamento in città per protestare contro l´iniziativa di Forza Nuova. L´attesa del rosario di don Tam – arrivato poco dopo le 22 – è stata scandita dai cori di circa settanta giovani dei centri sociali e di estrazione e cultura antifascista che hanno contrapposto alle preghiere le parole e le note di "Bella ciao" oltre a slogan.

Alla fine Pontedera ha assistito alle richieste del sacerdote, compresa quella di «aggredire un nemico che cerca di distruggerci». «E´ il rosario quella mitragliatrice da 50 colpi per respingere questa civiltà» ha detto, riferendosi agli islamici, il sarcedote – sotto l´abito talare spuntavano scarpe modello anfibio – che vorrebbe unire rosario e manganello. Marzio Gozzoli, coordinatore di Forza Nuova, ha annunciato una stagione di lotta. Oggi dalle 16 alle 20 si replica e molto probabilmente il centro sarà di nuovo presidiato. Padre Tam terrà una conferenza nella sede del movimento. «La fiaccolata era contro la criminalità e il degrado a Pontedera – ha detto Gozzoli – vogliamo istituire un comitato cittadino per la sicurezza che raccolga anche elementi esterni al nostro movimento». Lo sciogliete le righe del prete ha trovato una città quasi deserta, infreddolita, estranea al rito, pronta a interrogarsi su una serata che lascia molte domande, comprese quelle relative ai costi sociali ed economici per la sicurezza e sugli estremismi che minacciano la convivenza civile.

Sabrina Chiellini

VATICANO BLOG

Posted on November 15, 2007 by porno

http://vaticano.noblogs.org/post/2007/11/15/don-giulio-tam-e-il-rosario-fascista-contro-l-invasione-islamica/
A Cremona danneggiata l' auto di un nostalgico. Alla commemorazione presente la figlia di Farinacci

Messa per Mussolini, contestano gli autonomi

L' area presidiata dalle forze dell' ordine. Il vescovo ha vietato di celebrare la funzione a un prete lefevriano

CREMONA
- La celebrazione religiosa di ieri nel cimitero di Cremona promossa dalle organizzazioni neofasciste per ricordare Mussolini, giustiziato i l 28 aprile di sessant' anni fa, poteva finire peggio per l' annunciata contromanifestazione degli autonomi. L' imponente schieramento delle forze dell' ordine ha impedito gravi disordini e i contestatori si sono dovuti accontentare di lanciare qualche petardo e danneggiare l' auto di un nostalgico. La cerimonia, come ogni anno, ha voluto commemorare anche Roberto Farinacci, « ras » di Cremona e fedelissimo del Duce, sepolto proprio nel cimitero cittadino e per questo era presente la figlia Adriana. Ad attizzare le polemiche già la vigilia su un quotidiano era comparso il seguente necrologio: « Muoiono gli uomini, non le idee: camerata Benito Mussolini, presente ! I fascisti cremonesi ricordano nel tuo nome i camerati assassinati » . Per evitare incidenti il sindaco Gian Carlo Corada aveva vietato durante la celebrazione l' esposizione di simboli del regime. Verso le ore 16 una ventina di persone, tra simpatizzanti e re duci, compresi alcuni che hanno militato nella Repubblica sociale, si sono ritrovati, tutti in camicia nera, al luogo previsto per la messa di suffragio. La funzione, in un primo tempo, doveva essere celebrata da don Giulio Tam, un prete lefevriano sospeso « adivinis » , cultore delle memorie di Mussolini e vicino ad Alternativa sociale, il partito della nipote del Duce. Ma il vescovo Dante Lafranconi ha posto il veto e così il compito è stato affidato al cappellano del camposanto, don Oreste Mori. La celebrazione si è svolta senza particolari problemi con le forze dell' ordine a blindare tutta l' area. Ma quando sulla tomba di Farinacci e su quella dedicata ai caduti della Rsi sono state deposte corone di fiori, « ricordo dei camerati cremonesi » , ai cancelli si è presentato un gruppo di un centinaio di autonomi cantando cori e slogan antifascisti. Poi sono stati lanciati dei petardi e, come risposta, dopo la benedizione del sacerdote, i nostalgici attraverso un registratore, hanno diffuso le note di " Battaglione M.", uno degli inni più conosciuti del ventennio. Il momento di maggiore tensione più tardi quando, ancora all' interno del cimitero, ha tenuto la commemorazione Arturo Seidenari, 70 anni, figlio di un consigliere del Duce. Alcuni autonomi, armati di bastoni, si sono avvicinati alla sua auto, parcheggiata davanti al cancello, ne hanno divelto gli specchietti, sfondato i vetri e, staccata dalla carrozzeria l' aquila mussoliniana, l' hanno fatta a pezzi. Il gruppetto, per lo più giovani dei centri sociali, si è poi dileguato ma grazie alle telecamere, la polizia è riuscita a fermare e identificare gli autori della bravata che rischiano la denuncia per danneggiamento. L' anziano neofascista, salendo sulla vettura e accendendo il motore, si è però quasi scusato con gli uomini della questura: « Oggi non posso proprio venire a denunciare quanto è successo » . Più tardi a Parma, infatti, lo aspettava un altro raduno di camicie nere. La scheda IL NECROLOGIO Il 28 aprile su un quotidiano è comparso un necrologio in ricordo del Duce: « Muoiono gli uomini, non le idee: camerata Benito Mussolini, presente! I fascisti cremonesi ricordano nel tuo nome i camerati assassinati » IL SINDACO Il sindaco Gian Carlo Corada ha vietato l' esposizione di simboli o immagini fasciste durante la messa. Ieri erano presenti bandiere della Rsi e camicie nere LA MESSA Il vescovo Dante Lafranconi ha proibito al prete lefevriano Giulio Tam, vicino ad Alternativa Sociale, di celebrare messa. Il compito è stato svolto dal cappellano del cimitero

Silla Andrea

Pagina 53
(1 maggio 2005) - Corriere della Sera

GIULIO TAM - UN ABBÉ LEFEBVRISTE OUVERTEMENTE NEOFASCISTE

(Source photos: la Repubblica)

FN (Forza Nuova), parti d'extême-droite neofascista inaugurait le 27 février son nouveau siège à Bergame (Italie). Un beau cortège d'une centaine de personnes, plutôt casquées ou masquées, n'en faisant qu'une: bras droit tendu et main gauche armée. À sa tête, "Don" Giulio Tam, abbé lefebvriste, un habitué du milieu: le 28 avril 2005, à Cremona, c'est lui qui déjà avait été pressenti pour célébrer la messe-hommage organisée par les néo-fascistes en l'honneur du Duce, Benito Mussolini, pour les 60 ans de son assassinat. "Les hommes meurent, pas les idées" disaient alors les participants nostalgiques. Effectivement. Mais même si cet honneur lui avait échappé, ce proche de Mgr Lefebvre n'a jamais cessé, selon La Repubblica, de "cultiver la mémoire de Mussolini" et d'être un sympathisant d'Alternativa Sociale (puis Azione Sociale) de la petite fille du Duce, Alessandra.

Un prêtre en chemise noire. "Et le prêtre bénit les compagnons de route* avec un salut romain" écrivait encore La Repubblica ce matin, relatant le cortège et ses échaufourrées, mais surtout remarquant la présence de Don Giulio Tam, que le journal décrit comme "menant une troupe para-militaire" peu avare de saluts fascistes dont s'échappe régulièrement le triste et fameux "Sieg Heil!".

Incidents. L'après-midi fut empreint de nombreux heurts avec les "centre sociaux" (généralement plutôt d'extrême-gauche), puis la police. Le tout se clôtura par des incidents en forme de chassé-croisé police/néo-fascistes en plein centre-ville, parfois même au milieu du trafic.

Lefebvriste, ou intégriste, traditionaliste, schismatique,... ?

"Monsieur l'Abbé Giulio Tam, membre de la Fraternité Sacerdotale Saint Pie X", ainsi le dénommait Mgr Lefèbvre dans ses derniers écrits du 4 Mars 1991 (quelques jours avant son décès) où il relevait que "Le Pape (nda: Jean-Paul II) lui-même diffuse désormais sans discontinuer les principes d'une fausse religion, qui a pour résultat une apostasie générale". L'abbé est aussi un pourfendeur notoire de l'Islam, qu'il entend attaquer au "rosaire" (qu'il compare à une "mitrailleuse lourde calibre 50"), et ses sympathies pour Alessandra Mussolini ou "Forza Nuova", dont les slogans se rapprochent de ceux du "FN" français ("Maison et travail aux Italiens", etc) ont clarifié depuis longtemps sa position. On a aussi remarqué qu'il porte parfois des chaussures de militaire sous sa soutane...

Du Vatican, silence, pour l'instant? Benoit XVI travaille depuis 20 ans à la « réconciliation interne au sein de l’Église ». Ce sont d'ailleurs les termes qu'il employa pour justifier la récente libéralisation (ou retour) de la messe en latin. Un prélude à la réintégration progressive et complète de tous les Lefebvristes? C'était déjà le cardinal Ratzinger, alors "préfet de la congrégation pour la doctrine de la foi" (l'ancienne Inquisition), qui négociait en 1987 avec Mgr Lefebvre pour réintégrer ces brebis égarées. C'est ce dernier qui fit échouer le possible accord au dernier moment, et pas le cardinal, qui appelait à la nomination d'un visiteur apostolique comme médiateur: "Il sera demandé à ce visiteur de recueillir des éléments d’information susceptibles de définir les termes d’une régularisation canonique de la Fraternité Sacerdotale Saint-Pie X (...) Le visiteur apostolique aura à répondre directement devant le Saint-Père de l’accomplissement de sa mission. Pour favoriser l’issue de cette mission, il a été convenu qu’une nécessaire réserve serait respectée au sujet de cette affaire."


L'abbé Tam a Chieti avec "FN" (29 Mars 2008)

Négationnisme. La "Fraternité Sacerdotale Saint Pie X", maison-mère du mouvement lefebvriste, avait, elle récemment pris les distances avec l'évêque négationniste Williamson...

Et pendant ce temps-là... "Milano, stazione centrale, binario 21".
À la gare centrale de Milan (un monumental hommage au fascisme realisé par Mussolini), des jeunes interrogent les passants: "Savez-vous ce qu'est le quai n°21?". Non, personne ne le sait. le 30 janvier 1944 en partait un convoi pour Auschwitz. Plus de 600 personnes dont 40 enfants, juifs. Plus de 500 d'entre eux étaient déjà morts 1 semaine après: La république de Salò, siège de la République sociale italienne (derniers avatar du fascisme) en fit partir des convois de la mort jusqu'en mai 1944. Une équipe, quasi-exclusivement composée de descendants de déportés y tourne actuellement un film pour ne pas l'oublier. Le temps passe, les témoins disparaissent, il y a urgence à raconter des histoires honteuses qui n'auront bientôt plus de témoins s'il fallait attendre l'autorisation de pouvoir en parler.

Les hommes meurent, mais pas la mémoire.

-a&c-


* "Camerati": de "cameràta", généralement traduit par "compagnon de route", nom que se donnaient les membres du parti fasciste. Vient de "chambrée" ou "cercle" (membre de).


(Source: La Repubblica (Milano))

LE POST 4-03-2009

AGLIO E CIPOLLA

FATHER GIULIO TAM IN A NEOFASCIST RALLY IN BOLOGNA

Neofascist priest Giulio Tam angers antifascists in Bologna

I first reported on Forza Nuova and their fascist priest Giulio Tam two weeks ago, highlighting their links with the BNP. Last month, Ulster Taig wrote that Tam is a candidate for the Bologna mayoral elections this June.

Now Assemble Anti-Fascista di Bologna reports [any translation errors are the responsibility of Seismic Shock]:

No-one legitimises the neofascists of Forza Nuova

Once again, the police in Bologna have allowed a public Forza Nuova speech, on May 28 at 6:30pm, in Piazza Galvani.

It is well-known that militants and leaders of Forza Nuova have distinguished themselves in Italy with violence, beatings, intimidation, attacks, acts of racism, anti-Semitism and sexism.

In Rimini, on September 25th 2007, the Rimini Forza Nuova group was stopped as it was about to make a squadrista (fascist) attack on the social centre Paz. “Violation of the Anti-Terror Law, kidnapping, possession of weapons and material praising the Third Reich …”: these are just some of the allegations involving eleven supporters and members of Forza Nuova di Rimini, including a provincial leader.

In Bologna, November 15 2008, some militants and a provincial leader of Forza Nuova attacked and savagely beat two students and a student returning from a graduation party in Piazza Santo Stefano, just because of their alternative style. One of the three was struck repeatedly in the face while on the ground, and suffered facial fractures and a pocket of blood behind the eye. He was operated upon in the emergency department of the maxillofacial surgery in Bellaria.

We do not need many more examples of the actions of the neo-fascist Forza Nuova, ready to speculate on any topic in order to spread fear and racial hatred.

However, it should be remembered that on December 1 2008, the municipal council of Bologna adopted a motion that calls on the Interior Minister “to outlaw the political movement Forza Nuova, for reconstruction of the Fascist party and for non-compliance with the rules of the Mancino law, as several leaders and activists of Forza Nuova have been involved more than once in incidents of racist and fascist violence (in Bologna, Rimini, Verona and other Italian cities).”

It should be noted that in other Italian cities public authorities have sought to ban demonstrations by neo-fascist parties. Thus, on 18th May 2009, the Venice City Council a motion that calls upon the chief of police not to authorise the Nazi event announced for May 30th by Fiamma Tricolore and Forza Nuova.

It should be remembered that even the Cardinal of Bologna Carlo Caffarra recently condemned racism and anti-Semitism of the mayor candidate of Forza Nuova, Don Giulio Tam, declaring him “incapable of understanding and wanting to understand.”

It should be remembered that on 28th February 2009, Don Giulio Tam performed the Nazi salute during a demonstration of Forza Nuova Bergamo, between rods, tricolour flags, and slogans like “Hang those who leave” and “Sieg Heil”. After that shameful parade, forty-one neo-fascists have been reported as, among other things, advocates for fascism.

Despite these and other relevant considerations, which cannot be held to be sectarian or extremist, the police of Bologna has always assured, in recent months, crowd space for citizen use by the neo-fascist party Forza Nuova.

While an order bans any self-organised demonstrations from using the historic city centre at weekends, whilst ordinary people are forbidden to even sit on the floor, while the use of truncheons against those who disagree is becoming more ‘normal’, the police of Bologna have, under the pretext of elections, authorised in recent months banquets of propaganda which are blatantly racist and xenophobic. There was no complaint for “incitement to racial hatred.”

The rally of Don Giulio Tam disturbs the civil conscience of this city, encourages squadrista deeds of racist and neo-fascists, restricts the personal freedom of many, and makes the area of Piazza Galvani dangerous.

It is unacceptable that this meeting should be authorised by the police of Bologna in opposition to the widespread feeling of this city: a city that rejects anti-Semitism, Islamophobia, homophobia, racism and sexism; a city that – from the Bologna massacre of August 2 1980 to the Uno Bianca gang – has paid a heavy price for the authoritarian policies of neo-fascists and their ilk in the state apparatus.

SEISMIC SHOCK BLOG

28-05-20009